C’è un’età per cambiare?

Molti si chiedono che senso possa avere iniziare un percorso di psicoterapia in età avanzata, in un momento della vita in cui i giochi sembrano fatti, in cui le scelte importanti sono state prese e lo schema della nostra vita e delle nostre relazioni sembra ormai stabilito. 
 
FunneEsiste un forte stereotipo legato alla vecchiaia, descritta perlopiù come il periodo delle perdite, sia dal punto di vista delle abilità fisiche e cognitive, che dei ruoli sociali e delle relazioni. Si perde la memoria, il vigore fisico, lo status dato dall’attività lavorativa, si iniziano a perdere persone care. Eppure abbiamo tanti esempi di artisti, studiosi, filosofi, uomini che proprio nell’età matura hanno saputo regalarci esempi di grande creatività ed ingegno (Picasso, Michelangelo, Dulbecco, Einstein, Monicelli per citarne alcuni) dimostrandoci che la vecchiaia non è solo una questione anagrafica e che si possono fare grandi cose ad ogni età. Ciò che conta è aver coltivato se stessi, i propri interessi,  le proprie passioni, durante tutto l’arco della nostra vita. 
 
L’età matura, proprio perché ci permette di uscire dal discorso predominante che ci vuole  giovani e produttivi  ad ogni costo, può darci il modo di ripensare il tempo, rallentando i ritmi, prendendosi il tempo  per coltivare interessi fino a quel momento lasciati di lato, per essere più riflessivi e attenti a ciò che ci accade.
 
La psicoterapia è possibile laddove esiste un desiderio, per quanto minimo, di cambiamento, una curiosità di saperne qualcosa in più di ciò che intimamente ci riguarda. Solitamente ciò che spinge a rivolgersi ad uno psicologo è un senso di malessere, di ansia, di insoddisfazione, più generalmente un sintomo, il campanello di allarme che qualcosa non va. Quando questo accade ad una persona anziana, si tende a ricorrere quasi esclusivamente ai farmaci, come se fosse inutile esplorare quale sia la questione che crea il disagio, dare parola ai pensieri ed alle emozioni, pensando che ci sia poco di modificabile nella vita e nei modi di una persona anziana.
Sicuramente per la persona matura potrà essere più difficile modificare scelte, eventi, comportamenti della propria vita, ma attraverso l’esperienza della relazione terapeutica è possibile ripercorrere e rielaborare quanto accaduto, dando nuovo significato alle esperienze di vita presenti e passate.  Questo permette di vivere più serenamente, facendo pace con il passato, modificando il presente e perché no, progettando in maniera più attiva il futuro. Vedere sotto una luce diversa quanto ci è accaduto e ci accade influisce sul modo di percepire noi stessi  e di stare con gli altri e può migliorare la nostra vita.
 
Le “Funne di Daone” sono un gruppo di 80enni trentine con un sogno: vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Per finanziare il loro sogno, dopo un primo tentativo fallito, si affidano all’aiuto della tecnologia, di un nipote, e del crowdfunding . Queste signore ci insegnano, con garbo e simpatia, che anche a 80 anni si può cambiare, che i sogni non hanno scadenza, che non è mai troppo tardi per fare qualcosa di mai pensato prima…basta avere un desiderio a guidarci.